martedì 18 novembre 2008

La prima volta

La prima volta in cui ho visto una nutria è stato il giorno in cui è morta mia nonna. E' stato anche il giorno in cui ho dipinto una sedia di nero, completamente nera, provvisoriamente però, in attesa di disegnarci su qualche margherita. Ricordo quando è morto mio nonno 3 anni fa, nonna appena mi vide disse con aria colpevole "Scusa Francesca.." come se il mio dolore fosse causa sua. Sono certa che se avesse avuto la possibilità l'avrebbe detto anche al suo funerale. La prima volta in cui ho perso un amico è stato quando è morto il mio gatto di 17 anni, e la seconda volta è stato quando un mio amico si è suicidato. Lì ho capito che certe cose non esistono solo nei film. La prima volta in cui ho capito quanto fosse importante la mia famiglia è stato qualche settimana fa, quando riflettevo sul fatto che erano 3 mesi che non tornavo a casa e che avevo passato più tempo in Francia con la famiglia del mio ragazzo che qui in Italia dalla mia. La prima volta in cui ho avuto paura di morire è stato l'anno scorso. Dall'anno scorso a oggi la situazione non è migliorata, quindi continuo a provare tale sentimento.

domenica 13 luglio 2008

+11 (Quello che lasciavo era certamente diverso da quello che avrei trovato, l'importante era cogliere la completezza e la positività del tutto)

E fu così che arrivò luglio e la fine dell'erasmus. Non sempre credi a tutto quello che dicono gli altri, aspetti solo che le cose accadano con un pizzico di scetticismo e con la speranza che proceda tutto 'normalmente'. Niente di più sbagliato. Le cose belle esistono davvero, basta cercarle e godere appieno della loro positività, così luminosa quanto effimera. Atteggiamento negativo ora più che mai, quasi a sottolineare quanto è stato speciale quello che hai appena vissuto, e quanto potrebbe essere difficile ricreare una tale magia. Giornate passate in silenzio, tanti sicuri di poterti capire, solo pochi possono riuscirci. Non sprechi neanche più il fiato per cercare di spiegare il motivo del tuo stato d'animo, solo tu sai. Tempo, ci vuole tempo. Forse un altro mese, non vuoi esagerare. Ricordi attanagliano la tua testa, ricordi impetuosi, penetranti, potenti. Sei quasi incapace di scacciarli via, vuoi stare bene, vuoi tutelarti, purchè tu riesca a non pensarci. Ardua impresa, a meno che tu non decida all'improvviso di andare a dormire (Elena's copyright). Prese di posizione forzate? Si, può darsi. Non te ne curi, non ti interessa cosa pensano gli altri. Provi a contattare tutti, ma non è lo stesso, manca qualcosa. Così ti arrendi e aspetti che la vita faccia il suo corso, in attesa di un qualcosa di simile ma nuovo.

martedì 10 giugno 2008

Malta Malta Malta

Siamo quasi alla fine, noooooooooooooooooooo!!!

giovedì 3 aprile 2008

Notizie dall'isola

Carissimi cari, siamo al 63esimo giorno sull'isola. La selezione naturale ormai è palesemente operativa, e chi è darwiniano come me non ha potuto fare altro che constatarlo e renderne gli altri partecipi. Infatti, tra le ultime novità, c'è quella molto carina della 'pandemia' della mononucleosi che ha investito tutto il residence (e tra poco tutta Malta). Eh si, voi direte, si fa presto a dire pandemia. Eh no, io vi rispondo, perchè con l'andazzo del residence, con i vari sbaciucchiamenti e scambi di coppie, la cosiddetta malattia del bacio ha trovato terreno fertile. In più si aggiunge il fatto che basta bere al bicchiere di qualcuno per beccarsela, quindi, anche chi fino ad ora è rimasto 'illibato' può iniziare a preoccuparsi. Dopo i primi 2 giorni di delirio generale e ossessioni maniacali (tipo "quello è il tuo bicchiere? o è il mio? cazzo, ci ho bevuto... Noooo!"), ce ne siamo fatti tutti una ragione, e aspettiamo che la malattia inizi a manifestarsi (il periodo di incubazione è di circa un mese e mezzo). I malati fino ad ora sono 3 (a parte il ragazzo appena tornato in italia dove gli hanno diagnosticato appunto tale malattia), ma ovviamente non sappiamo se è una semplice febbre o l'inizio della fine. I dottori dicono che è difficile prenderla, a meno che tu non abbia goduto del piacere di un french kiss, ma io non ci credo tanto, dato che spesse volte la stessa lattina di birra gira nelle mani di 6 o 7 persone come minimo. La preoccupazione più grande non va tanto alla nostra salute, ma più che altro al fatto che i giorni di divertimento e di bagni al mare diminuiranno drasticamente. Staremo a vedere. A presto ulteriori aggiornamenti, dall'isola per ora è tutto passo la linea alla regia.

lunedì 21 gennaio 2008

- 10

E fu così che arrivò gennaio e la fine di esso, passavo le mie giornate con una spasmodica attesa di tutto ciò che doveva accadere, sempre a pianificare quello che doveva essere il mio vivere e la mia esistenza nei 6 mesi a venire. Poi mi accorsi che era inutile stare lì con lo sguardo assente a pensare a quello che mi era stato detto tempo addietro ("vedrai, sarà l'esperienza più bella di tutta la tua vita"). Arrivò la cena, amiche, foto in dono, dispiacere, sorpresa, felicità contrariata ma efficace. Di nuovo nei meandri della mia testa, oscurità, riflessione. Gli impegni di sempre mi tenevano occupata, sebbene i miei pensieri andassero a parare sempre lì. "Mi serve un obiettivo", pensai, "qualcosa di positivo e luminoso". Ma per quanto ancora? Dettagli, minuzie, particolari colpivano la mia attenzione, vogliosa di immagazzinarli e conservarli per sempre. Quello che lasciavo era certamente diverso da quello che avrei trovato, l'importante era cogliere la completezza e la positività del tutto.