sabato 22 dicembre 2007
mercoledì 14 novembre 2007
domenica 11 novembre 2007
Molto forte, incredibilmente vicino
Le ho tenuto le mani e abbiamo finto di stare dietro un muro invisibile, o dietro il quadro immaginario, i palmi a esplorarne la superficie, poi, a rischio di dir troppo, ho tenuto una delle sue mani sui miei occhi e l'altra sui suoi, "Sei troppo buono con me" ha detto, io ho appoggiato le sue mani sul mio capo e ho fatto sì e lei ha riso, mi piace tanto quando ride, anche se in verità non sono innamorato di lei, ha detto " Ti amo", io le ho spiegato come mi sentivo, gliel'ho spiegato in questo modo: le ho sollevato le mani di lato, le ho puntato gli indici l'uno verso l'altro e lentamente, molto lentamente, li ho avvicinati, e più si avvicinavano e più lentamente li spingevo finché, quando erano lì lì per toccarsi, quando erano solo a una pagina di dizionario dal toccarsi, premendo i lati opposti della parola "amore", li ho fermati, li ho fermati e tenuti lì. Non so cosa ha pensato, non so cosa ha capito, o cosa non si è concessa di capire, mi sono voltato allontanandomi, e non ho più guardato indietro nè lo farò. Ti dico tutto questo perché io non sarò mai tuo padre e tu sarai sempre mio figlio.
(Jonathan Safran Foer)
