domenica 22 aprile 2007

Io odio i supermercati

Oggi era l'ultimo giorno per ritirare i premi con i punti dell'Esselunga. Una settimana fa pensavo "Ops, il 21 scadono i punti, vabbè ci vado domani". Come avrei potuto? MAI nella mia vita ho fatto qualcosa in largo anticipo, e non potevo certo violare la regola proprio con i punti della spesa. Quindi ho pensato bene di aspettare la sera del giorno 21. Ed è stata un'esperienza ai limiti del paranormale. Ho visto cose allucinanti, centinaia di persone che si riversavano tra gli scaffali e i vari reparti frigo, anzi diciamo che alcuni erano entrati nel frigo (fortunatamente non quello dei surgelati); anziani accampati in un angolino tra il pane e i pelati, seduti su casse d'acqua in attesa di recuperare le forze; alcuni bambini correvano e giocavano proprio come al parco, altri leggevano i fumetti seduti DENTRO gli scaffali di libri e riviste; uomini come cagnolini dietro le mogli invasate, con uno sguardo che diceva "quel pacco di carta igienica in offerta rimasto lì da solo sarà MIO". Dopo un'ora di vagabondaggio, passato il reparto frutta e verdura dove il delirio aveva raggiunto i massimi livelli, mi sono ritrovata alle bibite, ultimo reparto in fondo, nella speranza che ci fosse meno gente, e soprattutto meno nervosismo. Da lontano intravedevo la ventesima cassa, oscurata da una trentina di carrelli stracolmi messi in fila. Dei ragazzi alla cassa affianco alla mia si erano aperti direttamente la birra e bevevano in attesa del loro turno; una signora, in procinto di svenire, si era scolata una bottiglietta d'acqua presa lì vicino. Altri flirtavano, altri ancora pomiciavano (peggio), e quelli davanti a me si raccontavano le barzellette in indiano (giustamente, erano indiani). Il tempo passava, e io ero sempre lì in fila ad osservare ciò che mi accadeva intorno. Era tutto così surreale, eravamo tanti esseri in attesa di essere liberati da una gabbia chiamata ESSELUNGA. Le cassiere sembravano degli androgeni che ripetevano sempre gli stessi movimenti e le stesse frasi, erano loro che ti lasciavano andare, moooolto lentamente, ma ti lasciavano andare. Alle 20:50 riesco ad arrivare alla cassa, saltando i carrelli degli indiani che gentilmente mi avevano fatto passare (forse perchè gli facevo pena). La cassiera mi farfuglia qualcosa di xenofobo, riferendosi ai miei amici indiani. Io faccio finta di mostrare interesse, purchè mi LASCI ANDARE VIA. Un ultimo sorrisino di circostanza, e finalmente la libertà. Ah, ovviamente non ho preso nessun premio, a parte un buono sconto di 10 euro che fa sempre comodo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lobotomy, lobotomy, lobotomy, lobotomy!
ddt did a job on me now I am a real sickie
guess Ill have to break the news
That I got no mind to lose
all the girls are in love with me
Im a teenage lobotomy !

Slugs and snails are after me
ddt keeps me happy
now I guess Ill have to tell em
That I got no cerebellum gonna get my ph.d.
Im a teenage lobotomy !

PollyJean ha detto...

mmm... Ramones?

Anonimo ha detto...

oh yessss