sabato 28 gennaio 2006

Paranoia serale

Tristezza in questi giorni. Sarà il grigiore delle giornate, sarà l'aria gelida, saranno forse i mille impegni che ci tengono occupati quotidianamente. A volte mi fermo in mezzo alla strada ad osservare un particolare, che so, una finestra aperta che lascia intravedere l'interno di una stanza, magari con le pareti colorate. Dopo 2 minuti riprendo a camminare, la strada è lunga, chissà perchè non è mai dietro casa il posto che devo raggiungere. Altra volte (sarà capitato a tutti) osservo le facce delle persone che sono sull'autobus con me, o che incontro per strada. Immagino la loro vita, dove stanno andando, se sono felici. E' importante essere felici. Se non sei felice sei perduto. Se sei solo è difficile essere felici. Viva l'amicizia.

lunedì 23 gennaio 2006


Voi che indisturbati girate per le strade di Londra.. State attenti.. Il pericolo è lì, proprio vicino a voi.. Il suo nome è.. AAAAHHHH!!!! AIUTOOOOOO!!!!! (silenzio)


Timmyyyyy!!!

domenica 8 gennaio 2006

Aspettando la pasqua...


Cari ragazzi, oggi parto. Dato che tengo molto a voi, volevo rassicurarvi e dirvi che appena torno il vostro blog del cuore sarà aggiornato con i migliori post(s). Vi lascio (momentaneamente, diciamo per qualche settimana) con una foto, così suggestiva per me, che mi rimanda alla meravigliosa Spagna. See u soon

venerdì 6 gennaio 2006

Nota al post del 'racconto'

Per quanto riguarda il post scritto in verde, molti di voi mi hanno detto: "Francè, hai dimenticato di mettere il titolo e l'autore del libro!". La ragione è semplice, ma, mi rendo conto, non del tutto palese. Non ho voluto mettere nè titolo nè autore al fine di 'stimolare' la vostra fantasia, i vostri ricordi (che il racconto avrebbe potuto suscitarvi), il vostro intelletto; ciascun lettore dovrebbe provare a esprimere sè stesso in base alle cose che scrivo in questo blog. Non si tratta di un sito a carattere referenziale, con lo scopo di divulgare notizie e informazioni (per cui tutti i dati dovrebbero essere corretti e certi), ma di un blog che si nutre dei vostri pensieri e opinioni. Spero di essere stata esauriente.

mercoledì 4 gennaio 2006

Fenomeni paranormali

Ieri, 3 Gennaio 2006, siamo andati a pattinare sul ghiaccio. Finalmente, dopo una settimana di pioggia infernale, il tempo non era male. Giunti nei pressi di Castel di Sangro (se non ricordo male), Paloma e Marco hanno avuto la brillante idea di farci partecipi di uno sconvolgente fenomeno paranormale. Fermiamo la macchina a folle in una traversa vicino la strada principale, e aspettiamo. La viuzza era leggermente in pendenza, nel senso che guardando avanti a te avevi l'impressione di essere in discesa. E invece no. Improvvisamente la macchina (che era a folle, ricordiamolo) inizia ad andare all'indietro (cioè verso l'esatto opposto) . Io guardo avanti -discesa- e poi guardo indietro -salita-. Di nuovo, -discesa avanti, salita dietro, macchina che va dietro. Mmm...
Un coro unanime esclama "Noooooooooooooooooo!!!! E' impossibile!!!", e i due sacerdoti della sacra pergamena (concedetemelo) asseriscono "ebbene si".
Dopo l'esperienza ai confini della realtà, ci rimettiamo in viaggio, raggiungendo finalmente l'ambita meta (Roccaraso). Caffè e vari panini prima del debutto in pista (almeno io non pattinavo da 2 anni), un pò di lotta con i bambini e i genitori per sedersi e mettere i pattini, e via. Subito iniziano le prime tragedie: uno dei miei pattini ha problemi a chiudersi, e costringo Elisa ad aggiustarmeli. Marco deve chiedere la sostituzione dei suoi a causa delle stimmate ai piedi. Paola nada. Paloma nada (almeno per ora..). Inizia il pattinaggio. Sapete, lo scorrimento veloce ha anche i suoi lati negativi, sei costretto a fare vari slalom tra padri con la schiena in frantumi stesi a terra per la maggior parte del tempo, madri che rincorrono i figli, bambini che ti passano a un centimetro per poi concludere con una bella caduta-scivolata (secondo me voluta) davanti ai tuoi piedi. La prima vittima del sistema, e anche l'unica fortunatamente, è stato Paloma. Per ben 3 volte. Dopo ben 50 minuti di orecchie ghiacciate, finisce il turno. Minacciati dalla macchina-appiattitrice di ghiaccio (bello il nome), ci avviamo alle uscite. Nuova lotta con bambini, ragazze (a mio parere) isteriche e precocemente in menopausa. Bar. Aperitivo e considerazioni sullo snowboard. Ritorno alla macchina con l'immancabile tiro al bersaglio con palle di neve. Viaggio di ritorno con quasi abbiocco. Fine

Test

http://www.studenti.it/partner/40annivergine/

Per chi volesse testare la sua 'purezza' in fatto di sesso..

martedì 3 gennaio 2006

In quella notte del ritorno desolante dell'uomo d'affari nella tenda degli increduli, avvennero certi omicidi dei quali, dopo aver aspettato anni, la prima signora della città avrebbe tratto terribile vendetta.
Hamza, lo zio del Profeta, se ne sta tornando a casa solo, con il capo chino e grigio nel crepuscolo di questa malinconica vittoria, quando sente un ruggito e, alzando gli occhi vede un gigantesco leone scarlatto pronto a saltargli addosso dagli alti spalti della città. Lui conosce questa bestia, questa favola. L'iridescenza della sua pelle scarlatta si confonde con la lucentezza brillante delle sabbie del deserto. Attraverso le narici esala l'orrore dei luoghi solitari della terra. Sputa pestilenza e quando gli eserciti s'avventurano nel deserto, li distrugge completamente. Nell'ultima luce azzurra della sera, urla alla bestia, preparandosi, disarmato com'è, ad affrontare la propria morte. "Salta giù, bastardo, manticora, ne ho strangolati di gattoni a mani nude, ai miei tempi." Quando ero più giovane. Quando ero giovane. C'è una risata dietro di lui, e una più lontana echeggia, o così sembra, dagli spalti. Si guarda attorno la manticora è scomparsa. Ora è circondato da un gruppo di jahiliani vestiti a festa che stanno tornando dalla fiera e ridacchiano. [...]
E, dopo ore di ricerca, trova ciò che sapeva che sarebbe stato in attesa, in un angolo buio delle mura esterne della città, l'oggetto della sua visione, la rossa manticora con la triplice fila di denti. La manticora ha occhi azzurri e viso da uomo e una voce cheè per metà tromba e per metà flauto. E' veloce come il vento, ha unghie che sono artigli a spirale e una coda che scaglia aculei avvelenati. Ama cibarsi di carne umana... è in corso una rissa. Coltelli sibilano nel silenzio, ogni tanto un cozzare di metallo contro il metallo. [...] Divenuto a sua volta un leone, Hamza snuda la spada, ruggisce riducendo a brandelli il silenzio, corre avanti veloce quanto glielo permettono le gambe di sessantenne. Dietro le maschere, gli aggressori dei suoi amici sono irriconoscibili. E' stata una notte di maschere.

domenica 1 gennaio 2006

W Totò

Promenade.. A Venafro


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